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mercoledì 23 maggio 2012

Conseguenze...


Ci sono i morti e le torri che crollano. Eppoi c’è la fabbrica di ceramica, gioiello della tecnologia mondiale. C’è quella dei laminati, collassata. C’è l’intera “food valley”, come chiamano da queste parti l’area dove si producono parmigiano e aceto balsamico, in ginocchio. Il terremoto dell’Emilia lo si può considerare anche con altri numeri,  con 13 mila lavoratori a casa, le decine di aziende ferme. E’ l’effetto secondario, ma non troppo: una delle aree produttrici più ricche del Paese, ferma. Con le ripercussioni immaginabili sull’intera economia nazionale. L’industria La Ceramica, di Ennio Mannuzzi, sta tenendo a casa 360 lavoratori. Dopo il terremoto l’area non è sicura. 
A Sant’Agostino c’è la Tecopress dei laminati. Un capannone accartocciato e 200 lavoratori fermi. Il sindaco di Sant’Agostino, Fabrizio Toselli, ha fatto qualche conto: “Una quarantina di fabbriche chiuse e circa mille lavoratori a casa”.
Ti sposti tra le province di Ferrara e Mantova e non va meglio. Qui c’è il 5% della produzione agricola nazionale, marchi come Parmigiano reggiano, Aceto di Modena, Lambrusco. 
È una corsa contro il tempo quella che stanno affrontando le latterie messe in ginocchio dal terremoto, spalleggiate dai Consorzi di tutela del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. La conta dei danni (decine di milioni di euro) rimarrà provvisoria ancora per diversi giorni, ma quel che è certo è che moltissime forme di formaggio precipitate assieme alle scalere non potranno essere recuperate e che le strutture dei magazzini resteranno inservibili per mesi. La Coldiretti chiede una moratoria fiscale e previdenziale a partire dall’Imu per le aziende dei territori interessati dal sisma. Le forme di parmigiano irrecuperabili, conclude la Coldiretti, saranno destinate alla fusione con perdite economiche enormi se si tiene conto che il prezzo medio al consumo in Italia del Parmigiano Reggiano si attesta sui 15,3 euro al chilo e che le 3,3 milioni di forme prodotte in un anno hanno un peso medio di 40 chili. 
Per rimettere in piedi questo pezzo d’Italia servono soldi e in tempo di crisi non sarà facile...
E al Governo i partiti ancora a chiedersi e litigare... Grillo si e no, ma perchè? Non abbiamo perso, non abbiamo vinto!! Ambè!!

7 commenti:

  1. e tutte quelle povere mucchette che fanno tutto quel latte e che devono essere munte ogni giorno???!?!

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    1. Tante sono morte sotto i capannoni, ma tante saranno si, sicuramente da mungere!!

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    2. eh... basterebbe non bere il loro latte...
      che poi a noi adulti non è che faccia sto gran bene,
      bere il latte di una femmina di un'altra specie forzatamente gravida ...

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  2. Ciaoo...povero formaggio e non solo ovviamente era per allegerire la tensione....volevo anche dirti che ti ho risposto sul mio blog con un link
    Ciaooo e buona serata

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  3. cambiano i governi ma il "modus operandi" mi pare come al solito lasciato alla buona volontà delle popolazioni colpite...
    Monti non è poi così meglio del Berluska !

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    1. l'unica risposta viene dalle persone che si rimboccano le maniche ... volontari a parte, ovviamente!!!

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